Il clima di Forlì

 

 

Il clima dell'area in cui è sita Forlì è di tipo continentale ed è caratterizzato da estati  calde, poco piovose e piuttosto afose ed inverni freddi ed umidi con nebbie piuttosto frequenti e intense. La stagione con maggiori precipitazioni è l'autunno, mentre in inverno esse diminuiscono in maniera considerevole, anche se si presentano in modo consistente in montagna sotto forma di neve. Un buon numero di volte si verificano nevicate anche in pianura, anche se negli ultimi anni si presentano sempre meno abbondanti e significative. Di solito la neve dura dai 2-3 giorni ad un mese (i residui) e la durata di una singola nevicata è lunga. La neve e le gelate si verificano fino alla fine di marzo e, qualche volta, sino alla fine di aprile. La primavera, dal punto di vista pluviometrico, è simile all'autunno; inoltre, spesso, si hanno forti ed imprevisti "colpi di coda" dell'inverno, con possibili nevicate e gelate. L'estate è caratterizzata da lunghi periodi soleggiati ed afosi intervallati da qualche temporale. L'inverno è caratterizzato da periodi abbastanza lunghi di alta pressione (solitamente russo-siberiana) con giorni limpidi e molto freddi (specie se si instaura l'alta pressione di cui sopra) o giorni nebbiosi con gelate anche forti ed estese. Le perturbazioni sono abbastanza deboli. Solitamente le nevicate si hanno grazie alle irruzioni fredde da N/E che consentono l'effetto stau, addossando le nuvole sugli Appennini e facendo così perdurare per più tempo le stesse sulla zona in condizioni di freddo piuttosto rilevante al suolo. Meno frequente è l' "effetto cuscinetto", fenomeno presente per lo più al N/W che qui al N/E. Questo fenomeno si verifica quando una massa di aria temperata e umida va a sovrapporsi ad uno strato freddo preesistente. Nella seconda metà degli anni '80 si registrò la temperatura record di -22°c e nel'96 di -15°c (-10°c di massima). Inoltre non rare sono le temperature attorno ai –6°c/-7°c di minima generalmente a gennaio ( –10°c il 25/01/2000); la temperatura massima record in estate è stata registrata il 22 agosto del 2000 con un valore di ben 39,3°c anche se raramente si sono avuti valori di questo spessore. I venti in primavera sono variabili con prevalenza di nord-ovest e sud-ovest, in estate sono assenti, da nord-est o da sud, in autunno provengono da nord-ovest mentre in inverno si ha prevalenza di nord-est.

A Forlì, per essere una città di pianura, nevica più intensamente e frequentemente rispetto alle altre città di pianura. Infatti le nevicate sono favorite dal fatto che non è lontanissima dal mare e quindi è investita dai venti di bora, è umida e gli Appennini, piuttosto vicini, riescono a bloccare le nuvole riuscendo a fare rimanere le stesse sopra alla zona per più tempo. Questa concomitanza di fattori rende Forlì una città nevosa, forse la più nevosa d'Italia al suolo, con una media di 5-6 nevicate annue.

Sull'Appennino forlivese c'è la località sciistica di Campigna, la quale fa parte delle Foreste Casentinesi, le foreste più grandi d'Italia, stupenda opera della natura. Sono un grande patrimonio ambientale troppe volte dimenticate ed evitate (in quanto la TV vuole inquadrare la Romagna solo per regione marittima, cosa non vera). L'Appennino forlivese arriva sino a 1.654 metri d'altezza; Campigna è all'altezza di 1065 metri, i campi da sci attorno ai 1500 metri e la loro apertura va, in condizioni favorevoli, da novembre a inizio maggio. A volte sull'Appennino si hanno 3 metri di neve ma condizioni di 1,5  metri di neve sono da considerarsi normali.

 

 

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